Altopiano di Asiago

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Due obiettivi in uno  

donare ed essere comunità

“Donare” di Mario Rigoni Stern

«Ho consultato ora quattro vocabolari per sapere come i linguisti definiscono il verbo transitivo “donare”. Con sfumature più o meno sottili dicono tutti la medesima cosa, ma chi fa professione di scrivere molte volte, anzi sempre, deve guardare anche le sfumature e a queste sottigliezze, e scegliere quella tra le definizioni che più si addicono al suo stato d’animo e alla situazione contingente. Ecco, allora, che per i donatori dell’AVIS sceglierei questa: “Donare volontariamente, con assoluta liberalità, senza esigere nessuna ricompensa o restituzione”. E alla voce “sangue”? Non avevo mai notato come tanto spazio fosse dedicato a questo sostantivo. Ma tra tante definizioni scelgo questa che mi sembra la più semplice “Tessuto fluido, che circola nell’apparato cardiovascolare degli organismi superiori. È un liquido vischioso, opaco, di colore rosso scarlatto nelle arterie e rosso scuro nelle vene, il peso specifico ecc”. Ma su questo sangue migliaia di migliaia di pagine sono state scritte in ogni lingua, e sin dall’antichità: trattati scientifici, e poi il sangue dei martiri di ogni fede, sangue di soldati […]. Quanto! Troppo sangue, essenza vitale, è stato irrorato sul nostro pianeta Terra […]. Eppure… Eppure c’è anche chi il sangue lo dona con assoluta liberalità quando un altro simile qualsiasi ne ha bisogno, e niente chiede in cambio. O, solo, una fratellanza o una cena annuale, un bicchiere di vino alla domenica dopo la messa, ma non con i donatari bensì con i donatori. Ecco: migliaia e migliaia di pagine scritte sul sangue o su “fatti di sangue” e niente, o poco, su chi il sangue lo dona. Ma forse è meglio così perché tra loro vale il detto evangelico non sappia la mano destra quello che fa la sinistra; ma quando in treno, o sull’autobus, o al mercato, o sul lavoro incontrate uno o una che sul petto ha un piccolo distintivo dove da una mano distesa il sangue che cola viene raccolto da due mani protese, allora, guardatelo con profondo rispetto perché quella è una decorazione che più di ogni altra vale».

“Essere comunità”: radici collettive

Il dono diventa motivo di ritrovo e di festa, di confronto e di obiettivi da perseguire. Attorno ad AVIS si snoda un progetto culturale dalla doppia anima: lo stare bene e lo stare insieme, vale a dire un’attenzione costante alla propria salute per garantire un dono sano, gratuito, disinteressato, profondamente umano, e una cura del senso di collettività, percorrendo un progetto inclusivo che trova le sue radici in 700 anni di storia, nel forte senso di appartenenza all’Unione montana Spettabile Reggenza dei Sette Comuni (Hòoge Vüüronge dar Siban Komàüne in cimbro) e nelle sue norme:

Pascoli, boschi di abeti, larici, faggio e malghe erano, un tempo, solo in piccola parte di proprietà privata e dei Comuni. La parte più corposa costituiva il patrimonio della Reggenza.

Ancora oggi, circa il 90% del territorio dell’Altopiano dei Sette Comuni è di proprietà collettiva.

Tutto l’antico territorio di proprietà collettiva rimane inalienabile, indivisibile, vincolato in perpetuo alla sua antica destinazione, e appartiene in piena proprietà alla collettività. 

Disposizioni di un tempo che parlano di un abbraccio comunitario e che, per la bontà d’intenti, permangono ancora oggi, sia nella società che in AVIS, trasmettendo un clima di famiglia, di unione fraterna. 

Le nostre attività 

informare

mettiamo a disposizione della collettività, attraverso i vari canali di comunicazione, una serie di indicazioni sulla salute e sulla pratica della donazione, per far fronte a ogni dubbio che emerge in chi si accosta a questa generosa azione.

aggregare

proponiamo periodicamente e localmente feste sociali AVIS e diversi momenti conviviali per rinsaldare il vincolo sociale
donatori / amici / simpatizzanti.

crescere

a partire dall’informazione e dall’aggregazione, desideriamo aumentare il numero di donatori e soci, perché anche un solo nuovo donatore può fare la differenza.

“Auguri per i tuoi 18 anni”

 

al compimento della maggiore età, a tutti i ragazzi dell’Altopiano facciamo pervenire gli auguri, perché ora – che sono “grandi” – sappiano accogliere l’invito ad avvicinarsi al progetto del dono.

Adesione all’iniziativa
“Una colomba per la vita”

organizziamo una raccolta fondi, in periodo pasquale, per la ricerca e il sostegno di iniziative ADMO con la distribuzione di colombe nelle varie frazioni dell’Altopiano.

Il nostro consiglio direttivo

Antonio Facco

Antonio Facco

presidente

Cesuna

Giorgio Tagliaro

Giorgio Tagliaro

cons. provinciale

Gallio

Lorella Frigo Stoff

Lorella Frigo Stoff

capogr. Canove

Asiago

Alessandro Rigoni

Alessandro Rigoni

consigliere

Asiago

Giuliana Brugnarotto

Giuliana Brugnarotto

capogr. Asiago

Asiago

Giulia Rigoni

Giulia Rigoni

segretaria

Asiago

Giorgio Zotti

Giorgio Zotti

capogr. Camporovere

Camporovere

Damiano Capellaro

Damiano Capellaro

consigliere

Enego

Fabio Capellaro

Fabio Capellaro

consigliere

Enego

Nicola Protto

Nicola Protto

consigliere

Valdastico

Diego Pesavento

Diego Pesavento

capogr. Asiago

Asiago

Flaviano Rossi

Flaviano Rossi

capogr. Sasso

Sasso di Asiago

Gregorio Ceccato

Gregorio Ceccato

capogr. Enego

Vicenza

Angelo Panozzo

Angelo Panozzo

cap. Cesuna e Treschè Conca

Treschè Conca

Maria Rosa Frigo Stoff

Maria Rosa Frigo Stoff

capogr. Gallio

Gallio

Maria Grazia Baù

Maria Grazia Baù

capogr. Stoccareddo

Gallio

Attilio Broglio

Attilio Broglio

capogr. Lusiana Conco

Lusiana

Alessandra Pesavento

Alessandra Pesavento

consigliere

Cesuna

Alberto Costa

Alberto Costa

vicepresidente

Rotzo

Gabriele Spagnolo

Gabriele Spagnolo

consigliere

Rotzo

Federico Slaviero

Federico Slaviero

consigliere

Rotzo

Andrea Pinaroli

Andrea Pinaroli

cons. provinciale

Gallio

Annalisa Cuoghi

tes-cons. provinciale

Asiago

Pierpaolo Scaggiari

Pierpaolo Scaggiari

consigliere

Asiago

Denis Cappellari

Foza

Sergio Biasia

capogruppo

Foza

Serena Azzolini

capogruppo

Roana

Maria Grazia Rossi

capogruppo

Gallio

Andrea Rebeschini

capogruppo

Rotzo

Nicola Martini

Roana

Il Parco del Donatore di Canove

È dalla partecipazione all’inaugurazione del Parco del donatore di Schio, su invito dell’allora commendator Pielli, che Elio Frigo Stöff, una vita da autista FTV, decide di realizzare una simile opera a Canove, frazione del comune di Roana. E così, grazie al progetto dell’ingegnere Paolo Costa, ai marmi donati dalla ditta Santi e Soldà di Chiampo e lavorati da Romeo Frigo Holla, al legname consegnato dal Comune, ai trasporti effettuati da Giuseppe Stella, e all’aiuto di tanti amici e volontari, il 15 settembre 1991 viene inaugurato il Parco del Donatore di Canove, luogo simbolo del dono, ancora oggi protagonista di cerimonie AVIS e momenti aggregativi. 

La Chiesetta dei Pennar

La Contrada Pennar è una delle più antiche del territorio di Asiago e le sue case si raccolgono attorno ai verdissimi pascoli della Val Longhini. Nel 1983 la comunità ha voluto dedicare la chiesetta che sorge nel cuore della contrada ai donatori AVIS Altopiano in occasione del quindicesimo anno di fondazione dell’associazione. La chiesetta dei Pennar è un luogo dove meditare e condividere la generosità dei donatori. 

Vieni con noi  🙂 

aiutaci a crescere

Un tuo piccolo atto di generosità può essere una grande conquista per qualcuno. 
Un gesto semplice e gratuito, ma dalle conseguenze rilevanti e preziose per la vita di coloro che stanno affrontando una difficoltà. 

Un’azione che parla di sensibilità sociale, di coraggio, di intraprendenza e di nobiltà d’animo.
Abbiamo bisogno di sangue. Abbiamo bisogno di te.

Un grazie di cuore 

a chi ha sostenuto e continua a sostenere 
AVIS ALTOPIANO